Il marchio ideato da Colin Chapman, celebre progettista inglese e primo proprietario del team Lotus di F1, nacque a Hethel nella dolce campagna britannica nel 1952. La filosofia di Chapman era quella di creare auto sportive dal peso e dalla potenza relativamente contenuta ma dalle grandi doti dinamiche. La produzione tutta artigianale era in piccola serie e le fasi collaudo e messa a punto venivano fatte sulla vicina pista di una ex base aerea militare. Chapman aveva per primo compreso l’importanza di ridurre il peso dell’auto per sfruttare al meglio motori di larga diffusione senza potenze esuberanti, e quindi più economici e semplici da sviluppare. Un principio che non ha mai abbandonato Lotus, nonostante il passaggio negli anni sotto diversi proprietari di paesi e culture diverse. Lo “spirito” Lotus diede la luce ai primi capolavori quali la Seven e la Eleven passando per la Esprit fino ad arrivare alla Elise ed Exige. Quasi tutte le vetture della Lotus hanno un nome che inizia con la lettera “E” come il suo fondatore volle fin dall’inizio per questioni, si dice, di superstizione. Tutte accomunate da un motore centrale e con trazione posteriore (salvo rare eccezioni) e rigorosamente ridotte all’osso per contenere il peso. Ovviamente è impossibile paròare di Lotus senza citare le competizioni. Già dal 1958 la scuderia britannica debuttò in F1 e col passare degli anni diventò uno dei team più vittoriosi della storia. . Alla morte del fondatore nel 1982 seguì il declino nel mondo delle competizioni a causa di problemi finanziari. Dopo molte vicissitudini di carattere economico, la Lotus è stata per diversi anni di proprietà dei malesi della Proton. Ora fa parte del colosso cinese Geely che tra l’altro detiene anche il marchio Volvo. La gamma attuale offre vetture compatte e leggere e dinamiche con piccoli motori aspirati o sovralimentati. Ma sarebbe in arrivo anche la Evija, una ipercar elettrica da quasi 2.000 Cv.
