Peugeot

Fin dalle origini l'impero della Peugeot è sempre stato legato alla famiglia Peugeot che da sempre risiede nelle zone intorno a Sochaux. Per quanto attiene l’attività automobilistica di questa famiglia bisogna risalire al 1888 Armand Peugeot decide di cominciare a cimentarsi nel campo dei motori: nel giro di un anno realizza quattro tricicli mossi dallo stesso motore a vapore di Serpollet. Questi tricicli vengono esposti alla  Exposition Universelle di Parigi nel 1889. Qui Armand Peugeot vede la Daimler Stahlradwagen, seconda vettura prodotta da Gottlieb Daimler,  a sua volta pioniere dell'industria automobilistica tedesca. Peugeot rimane colpito dal motore a combustione interna realizzato dai due tedeschi. Alla fine della rassegna Peugeot e Levassor (un altro costruttore transalpino), acquisirono da Gottlieb Daimler i diritti per la produzione di questi  motori. Le prime auto Peugeot equipaggiate con motore termico sono prodotte a partire dal 1890, hanno quattro marce, 2 CV di potenza e raggiungono la velocità di 20 km/h. Il primo modello ufficiale della Peugeot fu la Type 2, seguito dalla Type 3. La fondazione ufficiale dell’azienda avviene nel 1897 con la creazione della Société Anonyme des Automobiles Peugeot ad Audincourt.  Nel nuovo secolo l’attività edella famiglia Peuegeot era ormai avviata e nei primi vent’anni del ‘900 le Peugeot si affermarono anche in campo sportivo. Al termine della prima guerra mondiale Peugeot si orientò su vetture di fascia inferiore, senza tuttavia trascurare quelle di maggior prestigio. Fu così che nel 1920 nacque la  Quadrilette, una  vettura di fascia medio-bassa, dalla singolare disposizione in tandem dei suoi due sedili. Nel 1926, la Société Anonyme des Automobiles et Cycles Peugeot si separò in due. Da una parte, la Automobiles Peugeot e dall'altra la Cycles Peugeot.  Dal 1928, gran parte delle risorse della Automobiles Peugeot furono concentrate nella zona di Sochaux. Negli anni ‘30 Peugeot superò indenne la grande crisi del 1929 e rinnovò la sua gamma, rendendola ancora più popolare e accessibile, senza peraltro dimenticare le fasce superiori. 
Al termine della seconda guerra mondiale, Peugeot riorganizzò la sua produzione, lanciando nel 1948 la 203 prima Peugeot monoscocca. Nel 1955 arriva la Peugeot 403, un modello  significativo nella storia della Casa, perché sancisce l'inizio della collaborazione tra la Casa del Leone Rampante e Pininfarina. La vettura si rivelerà un successo e nel 1959 fu affiancata da una versione a gasolio, prima Peugeot diesel nella storia. Numerosi i cambiamenti anche negli anni ‘70. Innanzitutto nel 1972 venne lanciata la 104, prima utilitaria moderna di Peugeot e, dal 1974, l’acquisizione della Citroën che diede vita al nuovo gruppo PSA. Nel 1983 vide la luce un altro modello fondamentale: la 205. La produzione di Peugeot proseguì senza soste anche negli anni ‘90, grazie al continuo e progressivo rinnovamento della gamma. E sempre in questi anni il Gruppo PSA sigla una joint-venture con il costruttore cinese Dongfeng Motor Corporation che nello stabilimento di Wuhan produrrà modelli Peugeot su licenza. Gli anni 2000 sono segnati da accordi mirati con altre case (Ford e Bmw) per lo sviluppo di modelli e motori in comune. Poi con il passare degli anni la crisi del 2008 si fa sentire e PSA entra in acque agitate: da qui l’accordo con i cinesi della Dongfeng e il governo francese: il 20% del pacchetto azionario passa a quest'ultimo, un altro 20% è per la Dongfeng, mentre la famiglia Peugeot detiene un ulteriore 20%. Il resto viene suddiviso tra vari azionisti minori. Per la prima volta dopo secoli, la famiglia Peugeot non è più la detentrice del pacchetto di maggioranza. Poco dopo, nel 2014, al timone del gruppo arriva Carlos Tavares. Il nuovo Ceo risolleverà le sorti del gruppo PSA, concentrando la produzione solo in quei modelli che garantiscono redditività. In poco più di un anno i primi importanti risultati. Non solo, ma nel 2017  PSA acquisisce anche i marchi Opel e Vauxhall rilevati da General Motors. 
La fusione con il gruppo italo americano FCA è invece storia recente: si tratta di un accordo di portata mondiale, destinato a modificare la geografia dell’auto dei prossimi anni.