Renault

La nascita del marchio francese è legata alla tenacia di Louis Renault, ultimo di cinque fratelli e figlio di un commerciante tessile di Parigi. Louis Renault dimostrò fin da ragazzino una scarsa propensione agli studi ma nel contempo una buona inclinazione verso la meccanica. Fu così che nell'autunno del 1898, lavorando in un vecchio capanno di una casa di famiglia a Billancourt, riuscì a costruire la sua prima vettura. Il 27 febbraio 1899 venne registrata la società Renault Frères con un capitale sociale di 60 mila franchi. Gli ordini per la vetturetta Renault si moltiplicarono nel corso del 1899 e nell'estate dello stesso anno, il marchio Renault fu tra i partecipanti al Salone di Parigi. Pochi giorni dopo la chiusura del Salone, la vetturetta venne registrata come Type A. Le vendite procedevano bene e nel 1908 si decise di ampliare l’impianto produttivo di Billancourt.  
Lo scoppio della prima guerra mondiale rallentò la produzione della Renault che si convertì alla realizzazione di veicoli militari, compreso il celebre carro armato FT ideato dallo stesso Louis Renault. Nel 1919 al termine del conflitto riprese la produzione normale e venne presentata la Type GS seguita un anno dopo dalla Type HF. Nel 1922 Renault divenne una società per azioni, mutando la propria denominazione sociale in Société Anonyme des Usines Renault (SAUR), con Louis Renault che deteneva  l'81% del pacchetto azionario. 
Gli anni Trenta furono caratterizzati dalla grande crisi che dal 1929 si allargò a macchia d’olio anche in Europa: un terremoto che non risparmiò nemmeno Renault che chiuse il 1937 con i bilanci in rosso. Con l'arrivo della seconda guerra mondiale, Louis Renault cercò di orientare la fabbrica alla costruzione di veicoli per utilizzo bellico, ma la Francia  era impreparata all'arrivo di un nuovo conflitto e per la casa francese fu un periodo di grande sofferenza. E dopo la morte di Louis Renault, l’azienda venne nazionalizzata nel 1945 quando nacque la Régie Natioanale des Usines Renault. Al  vertice della nuova società fu designato Pierre Lefaucheux, che rispolverò un vecchio progetto relativo alla 4CV. La vettura venne presentata nel 1947 anche se iniziò ad essere realmente prodotta dal 1948. Ma è nel 1961 che Renault torna concretamente alla ribalta lanciando la R4, un modello che conoscerà un successo senza precedenti. Così la produzione e le vendite ripresero a salire fino a sfiorare le 500 mila unità del 1962 e addirittura a quasi 590 mila alla fine del 1963. Gli  anni '70, dominati all’inizio dalla crisi petrolifera, videro l’esordio nel 1972 della Renault 5 che otterrà un clamoroso successo proseguito anche negli anni ‘80 sotto forma di una nuova generazione. Da segnalare nel 1984, l’arrivo di un altro modello storico: l’Espace prima monovolume europea della storia.
Nel 1990 debutta la Clio destinata a sostituire la Supercinque, mentre nel 1993 arriva un’altra vettura storica: la Twingo.   Nello stesso anno Renault firma un’intesa con la Volvo dando vita alla Renault-Volvo RVA. Nel 1998 si festeggiano i cent'anni di vita della Renault, aprendo un nuovo centro di progettazione a Guyancour, mentre nel 1999 Régie acquisisce la romena Dacia che dalla fine degli anni '60 produce vetture su licenza Renault. 
Dal 2002 si fanno più stretti i rapporti fra Renault e Nissan con la Casa francese che rileva il 40% del pacchetto azionario Nissan, mentre quest'ultima ha rilevato a sua volta il 15% delle azioni Renault. Lo Stato francese che ancora deteneva il  37,8%  delle azioni ha ceduto ad altri azionisti il 10,7%. Poco dopo sono arrivati i primi frutti delle sinergie con Nissan, come i nuovi motori tra cui il V6 da 3,5 litri e il 2 litri Diesel, entrambi di progettazione giapponese. A partire dall’inizio del nuovo millennio, tutti i motori Renault verranno condivisi con la Nissan.  Nel 2005 il  presidente Louis Schweitzer lascia l’incarico: il suo posto verrà preso da Carlos Ghosn, vulcanico presidente e amministratore delegato del gruppo Renault-Nissan che imprimerà una forte accelerazione ai piani produttivi. Nel 2016 la Nissan entra per il 34% nel capitale della Mitsubishi, dando origine al nuovo gruppo Renault-Nissan-Mitsubishi, con Ghosn ancora alla testa dell'intero gruppo. Alla fine del 2017, il gruppo Renault-Nissan-Mitsubishi era il secondo costruttore al mondo, alle spalle del gruppo Volkswagen e davanti a Toyota. 
Poi l’inizio di uno scandalo che non è ancora ai titoli di coda: Carlos Ghosn viene arrestato a Tokyo nel novembre del 2018 per illeciti finanziari e per aver utilizzato in modo improprio fondi appartenenti alla Nissan. Al suo posto, viene nominato direttore generale ad interim Thierry Bolloré. Ma la sua è una parabola rapidissima: nell’ottobre del 2019 viene sollevato dall’incarico. Dopo mesi di febbrili trattative il colosso franco giapponese, ha scelto il suo nuovo numero 1. E’ l’italiano Luca De Meo che guiderà il gruppo nei prossimi anni.
 

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